martedì 8 gennaio 2013

Ai nostri piedi ....il parquet!!!



E oggi si parla di uno dei materiali più amati per il rivestimento degli ambienti di casa...il parquet!!












Per prima cosa vi propino la definizione di parquet secondo alcune norme europee (UNI EN 13756-2004 e UNI EN 13489-2004): per parquet si intende solo ed esclusivamente una pavimentazione composta di elementi singoli di legno nobile assemblati dallo spessore minimo ai 2,5 mm prima della posa.

Il parquet è apprezzato oltre che per il suo aspetto e caratteristiche di materiale naturale anche perchè contribuisce all’isolamento termico ed acustico degli ambienti.


Due le  principali tipologie  di parquet: il parquet tradizionale e il parquet stratificato o prefinito.




Parquet tradizionale
Il parquet tradizionale, detto anche massello, è formato esclusivamente da legno nobile dove le singole tavole sono ricavate da un unico blocco di legno spesse fino a 22 mm.

È naturalmente il parquet più costoso ma anche il più solido, duraturo e capace di isolare maggiormente.


PUO' ESSERE LEVIGATO PIU' VOLTE

Parquet tradizionale

Le operazioni di posa, di levigatura e di finitura di un parquet tradizionale richiedono molto tempo e devono essere compiute necessariamente sul posto: il costo elevato della manodopera è compensato dalla maggiore durata del materiale.






Il parquet prefinito è quello più diffuso perchè è più pratico da posare ed è disponibile in una grande varietà di essenze.
Parquet prefinito
Il nome deriva dal fatto che lo strato di legno più esterno è preverniciato e quindi non richiede, dopo la posa, un'ulteriore finitura.
In alternativa sono disponibili listelli solo prelevigati: una volta posati, richiedono il trattamento finale con vernice, olio o cera.
Parquet prefinito
Lo strato superficiale è di legno nobile (che per legge non può essere inferiore a 2,5 mm) incollato da un adesivo sintetico su uno pannello di legno (solitamente legno dolce come l'abete o la betulla), o di compensato, multistrato o truciolato.
Il prefinito richiede un tempo veloce infatti si fissa con colla o tramite incastro ed è calpestabile il giorno successivo. 
Questa tipologia di parquet è da preferire, in caso di ristrutturazione, quando non si può smantellare il pavimento preesistente. In base alla qualità del prefinito si può levigare (sempre però un numero di volte inferiore  al tradizionale poiché di spessore minore).

Le EsSENze

..... al variare delle essenze variano le caratteristiche del parquet! Le principali sono:
 faggio, rovere, frassino, betulla, pino, ebano, noce, olivo, ciliegio, larice, doussiè, wengè, teak, iroko, aformosia, merbau, panga panga, mogano, ...


Il faggio, ad esempio, ha un colore chiaro, il teak, essenza asiatica, presenta invece un colore più scuro ed è particolarmente stabile, l’olivo invece è difficile da lavorare ma molto resistente così come il ciliegio che presenta striature molto marcate.


NELLA SCELTA DEL TIPO DI LEGNO BISOGNA CONSIDERARE CHE , IN QUANTO PRODOTTO NATURALE, CON L'ESPOSIZIONE ALL'ARIA E ALLA LUCE LA SUPERFICIE TENDE A OSSIDARSI E A CAMBIARE COLORE.

Un CoNsiGLiO Per evitare che si formino porzioni più chiare o più scure è bene non collocare tappeti e mobili sul pavimento appena posato. Le macchie formatesi per la presenza di tappeti tendono a scomparire se c'è la possibilità di esporre il pavimento alla luce.
Quasi tutti i legni scuriscono con il tempo tranne il TEAK che schiarisce. Il DOUSSIE' si ossida in maniera disomogenea e per questo possono crearsi differenze cromatiche tra i vari elementi. L' iroko, il doussiè, il panga panga, il wengè e il merbau  contengono concrezioni minerali bianco - gialle che tendono ad accentuarsi nel processo di ossidazione. Il faggio e il rovere presentano striature a specchio, colore bruno-roseo chiaro ed infine il ciliegio europeo con il passar del tempo può presentare delle striature verdi: ciò significa che il prodotto è originale.


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